Titolo originale: Hundraåringen som klev ut genom fönstret och försvann
Autore: Jonas Jonasson
Prima edizione: 2009
Mia Edizione: Bompiani
Pagine: 446
Genere: Romanzo
Sottogenere: Avventura, Formazione
Difficile non farsi conquistare da questo arzillo incrocio tra Mr Bean e Forrest Gump.
Cristina Taglietti, Io Donna
Questo è l’ultimo e azzeccatissimo dei tre commenti che compaiono sul retro del libro. Una incredibile commedia consigliatami dall’amica Elena di Valigiaepasseggino.com che non smetterò mai di ringraziare per il suo ottimo e apprezzatissimo consiglio.
Il libro si presenta con una copertina alquanto curiosa, in linea con la simpatia della trama, e non so… la sua particolarità mi ha stimolato ancora di più la voglia di leggerlo, per non parlare della prima pagina che, per quanto mi riguarda, è un vero e proprio capolavoro nella sua semplicità.
Nel giorno del suo centesimo compleanno, Allan Karlsson decide che non ha la minima intenzione di partecipare alla grande festa che si terrà in suo onore, così sguscia fuori dalla finestra della sua stanza della casa di riposo di Malmköping, atterrando nella aiuola sottostante. Da lì, raggiunge la stazione degli autobus e, dopo aver rubato la valigia ad un giovanotto biondo, sale sul primo pullman che gli capita a tiro iniziando così un’altra meravigliosa e incredibile avventura come quelle che l’hanno accompagnato per tutta la sua lunga vita…
Miglior libro dell’anno 2009 in Svezia (Swedish Book Seller Award 2009), libro più venduto in Svezia per oltre un anno, vincitore dello Swedish Audio Prize 2009 e tradotto in oltre trenta lingue, questi i risultati ottenuti fin da subito dal giornalista e scrittore Jonas Jonasson con questo suo primo romanzo… direi assolutamente tutti meritati.
Immaginò di trovarsi di fronte all’ultimo ostacolo e si concentrò a tal punto che il muretto rimpicciolì davanti ai suoi occhi, fin quasi a scomparire.
Lo stile della scrittura non è mai noioso ed è estremamente scorrevole, come il distillato di acquavite nella gola del protagonista.
Aveva girato il mondo e di cose ne aveva viste tante, ma una in particolare l’aveva colpito, e cioè che i conflitti più grandi e apparentemente irrisolvibili si basavano sempre sullo stesso presupposto: “Tu sei stupido, no sei tu lo stupido, no sei tu lo stupido.” . La soluzione il più delle volte consisteva nello scolarsi insieme una bella bottiglia di acquavite intorno ai settantacinque gradi e guardare al futuro.
La storia di Allan, dopo il salto dalla finestra, diventa un susseguirsi di vicende incredibili e surreali che, nella loro leggerezza ed ironia, sono state capaci di regalarmi tantissimo. Per quanto infatti il libro rimanga sempre su una linea “senza pretese”, contiene insegnamenti davvero profondi e di grande importanza. Allan ci insegna che preoccuparsi, farsi prendere dall’ansia non è decisamente di nessun aiuto, tanto vale rasserenarsi e prendere la vita con calma e tranquillità, affrontando le sorprese quotidiane (anche e soprattutto quelle più brutte) con semplicità e quiete, e magari con un bicchierino di acquavite… o magari due^^
Non serve iniziare la giornata cercando di indovinare cosa accadrà
Il paragone con Forrest Gump viene immediatamente, io mi permetto di aggiungere quello con Edward Bloom, protagonista di Big Fish, poiché durante tutta la lettura mi sono sentito come avvolto da un alone favolistico e, a tratti, onirico.
Preparatevi, perché ad un certo punto, quando sarete totalmente assorti nelle parole del testo, vi renderete conto che vi fanno male le guance, dato che non avrete smesso nemmeno per un istante di sorridere…
Consiglio caldamente a tutti
Grazie Elena
Adesso tocca a te consigliarne uno a me 🙂
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Se non l’hai già letto vado sul sicuro con L’imprevedibile viaggio di Harold Fry. Oltre che molto carino l’ho trovato anche molto utile 😉
Un abbraccio
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