Cammino nel parco. Sono immerso nel verde delle foglie e dell’erba e nel bianco dei piumini dei pioppi risvegliati dall’arrivo della primavera. Feelin way too damn good dei Nickelback scorre ad alto volume nelle mie orecchie ed ad un certo punto mi rendo conto di essere totalmente avvolto da pensieri negativi. Sono preoccupato per l’indomani, per la giornata tremenda che mi attende, per l’incertezza del mio futuro.
Direi che qualcosa qui non quadra…
Il passato è storia, il futuro è mistero ma oggi è un dono.. per questo si chiama presente…
Maestro Oogway
La nostra vita, è piena di momenti come questo. Piena di preoccupazione, emozione che non solo non serve a nulla, ma non porta a nulla di buono.
Immagino che preoccuparci, venga visto dalla nostra mente come una sorta di “prudenza”, un meccanismo utile a darci una sorta di maggior controllo sul pericoloso ed insicuro mondo che c’è attorno a noi… e dentro di noi. Il problema è che tutto questo è solo un’illusione.
I don’t worry about nothing, no, because worry is a waste of time
Guns N’ Roses
Continuiamo a preoccuparci di cosa dovremmo fare, di cosa dovremmo dire, di cosa accadrà domani, generando così un pesante stato di inquietudine, apprensione, ansia, incertezza e timore che ci paralizza di fronte ad un futuro che non è ancora arrivato.
Tutta questa spirale rovinosa ci fa perdere di lucidità, ma cosa più importante, ci fa perdere il contatto con il momento presente, con il qui-e-ora, con noi stessi.
Dobbiamo capire che rimuginare in questo modo non solo ci toglie un sacco di energie, ma anche buona parte del nostro tempo.
Quando penso ancora a tutte queste preoccupazioni, ricordo la storia di un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero
Winston Churchill
Non possiamo pretendere che il nostro domani sarà sgombro di errori e di sbagli. Tanti ne abbiamo commessi e altrettanti ne commetteremo, ma questa non deve essere vista come una cosa brutta, anzi, è un’incredibile fortuna. Un’opportunità di conoscerci più a fondo, sviluppando la personale consapevolezza di noi stessi, fondamentale per la nostra crescita… fondamentale per stare bene.
Navigando tra i blog ho trovato questo interessante articoletto dove cita 7 modi per superare ogni preoccupazione. Eccoli qua, con un mio commentino tra parentesi:
1. Vivi nel momento presente (nulla di più giusto)
2. Lascia stare il passato (che non significa dimenticare, ma accettare e proseguire)
3. Agisci subito (rimandare significa solo buttare via del tempo)
4. Metti a fuoco la situazione (concentrarsi sulle nostre sensazioni)
5. Lascia andare la paura di essere giudicata/o (conta solo come siamo ai Nostri occhi)
6. Lascia che sia (tutto passerà…)
7. Dai voce alle tue preoccupazioni (tenerci tutto dentro è un modo di complicare tutto)
Chiudo con una storiella che ultimamente gira sotto forma di video in Facebook che ho trovato tanto carina^^
Siamo all’Università di Berkley, in California. Un professore della Facoltà di Psicologia fa il suo ingresso in aula, come ogni martedì. Il corso è uno dei più gremiti e decine di studenti parlano del più e del meno prima dell’inizio della lezione. Il professore arriva con il classico quarto d’ora accademico di ritardo. Tutto sembra nella norma, ad eccezione di un piccolo particolare: il prof. ha in mano un bicchiere d’acqua.
Nessuno nota questo dettaglio finché il professore, sempre con il bicchiere d’acqua in mano, inizia a girovagare tra i banchi dell’aula. In silenzio. Gli studenti si scambiano sguardi divertiti, ma non particolarmente sorpresi. Sembrano dirsi: “eccoci qua: oggi la lezione riguarderà sicuramente l’ottimismo. Il prof. ci chiederà se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Alcuni diranno che è mezzo pieno. Altri diranno che è mezzo vuoto. I nerd diranno che è completamente pieno: per metà d’acqua e per l’altra metà d’aria! Tutto così scontato!”
Il professore invece si ferma e domanda ai suoi studenti: “Secondo voi quanto pesa questo bicchiere d’acqua?”. Gli studenti sembrano un po’ spiazzati da questa domanda, ma in molti rispondono: il bicchiere ha certamente un peso compreso tra i 200 e i 300 grammi. Il professore aspetta che tutti gli studenti abbiano risposto e poi propone il suo punto di vista: “Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante. Ciò che conta davvero è per quanto tempo lo tenete sollevato.” Felice di aver catturato l’attenzione dei suoi studenti, il professore continua: “Sollevatelo per 1 minuto e non avrete problemi. Sollevatelo per 1 ora e vi ritroverete un braccio dolorante. Sollevatelo per un’intera giornata e vi ritroverete un braccio paralizzato.”
Gli studenti continuano ad ascoltare attentamente il loro professore di psicologia: “In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato. Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante. Lo stress e le preoccupazioni sono come questo bicchiere d’acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se gli dedichiamo il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente. Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa. Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza.” Il professore capisce di avere la completa attenzione dei suoi studenti e decide di concludere il suo ragionamento: “Per ritrovare la serenità dovete imparare a lasciare andare stress e preoccupazioni. Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete e non su ciò che non volete. Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d’acqua.”
Ogni cosa andrà bene, se saremo noi a volerlo…