Titolo originale: Solo Bagaglio a Mano
Autore: Gabriele Romagnoli
Prima edizione: 2015
Mia Edizione: Feltrinelli
Pagine: 87
Genere: Romanzo
Sottogenere: Scienze Umane
13 Settembre 2015. Arriva trillando, una foto sul mio telefono, con scritto in calce: mi aiuti a scegliere? Nella foto ci sono tre libri, uno di una scrittrice giapponese dallo pseudonimo decisamente curioso, uno di uno scrittore madrileno mai sentito nominare e, al centro, Solo Bagaglio a Mano. Non so se per il forte colore arancione o per il titolo che mi ha colpito subito, comunque non ebbi dubbi a consigliare a questa persona quello al centro^^. Fortuna poi ha voluto che le è piaciuto così tanto da trasmettermi l’entusiasmo necessario a farmelo acquistare a mia volta. 🙂
In Corea esiste una società (Korea Life Consulting) che offre un servizio molto curioso. Sottopone all’interessato l’esperienza del proprio funerale. Romagnoli si è prestato a questo rituale e, da dentro la stretta e alquanto claustrofobica cassa di legno con addosso una vestaglia senza tasche (perché, come si dice anche a Napoli, l’ultimo vestito è senza tasche), inizia a riflettere su tante cose, fino ad arrivare al bagaglio a mano, preso come metafora, come percorso preferenziale da seguire nella vita, dove ciò che lasciamo non è ‘perso’, ma tanto di guadagnato…
Trovo questo libro meraviglioso. Mi sono trovato d’accordo con l’autore su tutti i fronti da lui descritti, almeno, quasi tutti^^.
…ogni bagaglio a mano deve avere delle tasche nascoste, perchè tutti abbiamo da nascondere qualcosa. Deve avere il giusto numero di scomparti per dividere ordinatamente tutto ciò che vi serve.
G. Romagnoli
Gabriele Romagnoli è un giornalista e scrittore bolognese con un bel carico di esperienze sulle sue spalle. Dai suoi numerosi viaggi ha estrapolato un concetto noto a molti: viaggiare accresce lo spirito. L’importante però è definire la parola viaggiare, con la quale non si intende “solo” il fare una foto ad un bellissimo monumento o ad una splendida statua, ma bisogna tirarne fuori un concetto più ampio. Cercare di entrare il più possibile in contatto con la terra che si visita, di lasciarsi coinvolgere dagli usi e costumi locali, di lasciarsi trasportare da tutte le nuove esperienze ed avventure che questo comporta… Questa è senz’altro una maniera formidabile di farci crescere, poiché viaggiando, abbiamo modo di ampliare i nostri orizzonti, distruggendo le cose per noi scontate, perché ciò che per noi può essere normale magari non lo è per un fruttivendolo libanese o per un allevatore guatemalteco.
In tutto ciò è fondamentale l’utilizzo del bagaglio a mano, e più piccolo è meglio è! Così da evitare di portarci dietro inutili carichi pesanti come ad esempio i pregiudizi…
Nella vita chi si ferma è perduto, bisogna continuare a cambiare e a rinnovarsi per nuove strade e per conoscere meglio anche noi stessi.
G. Romagnoli
Consiglio caldamente a tutti 😉